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REALITY MONTE BIANCO: protagonisti, guide, polemiche e… vincitore(?) Le 5 cose da sapere sul “reality” più discusso.

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Inizia lunedì 9 novembre alle 21.15 su RaiDue il reality “Monte Bianco”. Fra protagonisti, luoghi, polemiche e spoiler, ecco le 5 cose da sapere per prepararsi alla trasmissione (o per decidere di evitarla).

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Inizierà lunedì 9 novembre, alle 21.15 su RaiDue, l’adventure game “Monte Bianco” che avrà il compito di rimpiazzare “Pechino Express” nel palinsesto della seconda rete ammiraglia della RAI. Il reality sarà condotto da Caterina Balivo ed è stato girato nel corso dell’estate a Courmayeur (Val d’Aosta). I sette protagonisti, tutte personalità conosciute nel mondo della musica, dello sport o dello spettacolo, costituiranno delle cordate di diversi colori assieme ad altrettante guide e si sfideranno in prove di resistenza e abilità.

Per prepararci alla messa in onda della prima puntata, vediamo assieme le 5 cose da sapere sul reality e i motivi che ci spingono a seguirlo così come le perplessità che non sembrano mancare fra gli appassionati della montagna.

 

1. I protagonisti

I cosiddetti “VIP” in gara saranno sette: Gianluca Zambrotta, Arisa, Jane Alexander, Stefano Maniscalco, Filippo Facci, Dayane Mello ed Enzo Salvi. Ognuno di loro, come detto, sarà accompagnato da una guida alpina.

Nello specifico, la cordata gialla sarà composta da Anna Torretta e Stefano Maniscalco, karateka italiano campione del mondo e vicecampione d’Europa in carica. La cordata nera vedrà protagonisti la guida Andrea Perrod e Filippo Facci, giornalista e opinionista televisivo. Stefano de Giorgis accompagnerà invece la modella brasiliana Dayane Mello nella cordata viola, mentre Roberto Rossi e l’attrice Jane Alexander comporranno la cordata arancione. La cantante Arisa, vincitrice del Festival di Sanremo, sarà accompagnata da Matteo Calcamuggi nella cordata verde. Il comico Enzo Salvi, protagonista di trasmissioni e film negli anni ’90, se la vedrà con Alberto Miele nella cordata blu; il campione del mondo ed ex terzino di Juventus, Barcellona e Milan, Gianluca Zambrotta, sarà infine accompagnato da Giovanna Mongilardi nella cordata rossa.

L’alpinista Simone Moro, vero volto della trasmissione assieme alla conduttrice Caterina Balivo, si è messo in gioco in qualità di co-conduttore e punto di riferimento per il mondo alpinistico. Nella conferenza stampa di presentazione del reality, Moro ha dichiarato:

«Quello con la tv è stato un bell’impatto anche se ci ho messo un po’ ad accettare. In genere in tv andavo come ospite intervistato, qui sarà diverso. Mi ha convinto il taglio che si voleva dare a questa avventura: un adventure game in cui non è la montagna che si è dovuta adattare alla tv ma viceversa è la tv che si è adattata alla montagna: non si è andati a giocare a nascondino tra i ghiacciai, tanto per capirci. Con Caterina ho fatto una bella cordata: non ci siamo mai sovrapposti, quello che faceva lei non avrei mai potuto farlo io e viceversa. Spero che anche gli addetti ai lavori riescano a guardare questo programma senza pregiudizi perché noi la montagna l’abbiamo raccontata davvero. (…) Dovete pensare che alcuni dei concorrenti al termine dell’esperienza a Monte Bianco hanno continuato a fare alpinismo. Si sono comprati l’attrezzatura e hanno chiamato le stesse guide alpine o altre guide alpine. Già questo basta a dire che la montagna non è solo sofferenza, anzi».

 

2. Le puntate

L’adventure game di RaiDue durerà cinque puntate e vedrà le cordate impegnate in tre prove fisiche e tecniche per ogni episodio. Come da tradizione, ogni puntata vedrà delle eliminazioni in vista delle finali che decreteranno il vincitore. Come ha spiegato nella conferenza stampa Leopoldo Gasparotto di Magnolia:

«Sette coppie formate da una celebrità e una guida alpina, ognuno di loro ha una sua tenda per dormire anche se ce n’è una comune dove mangiano e passano del tempo libero. Ogni puntata avrà tre prove tutte legate alle attività che si possono svolgere in montagna. Al termine ci sono due coppie considerate peggiori che si sfidano nell’ultima prova e una delle due andrà a casa. La vetta finale verrà conquistata nell’ultima puntata».

 

3. La polemica

Lo scorso agosto, il Club Alpino Italiano (CAI) intervenne definendo questo reality “una follia” (ne avevamo parlato qui). L’associazione disse:

«Stiamo rasentando la follia, perdendo il buon senso e il rispetto per la montagna che dovrebbe essere usata per informare il pubblico sul rispetto ambientale, per salvare il salvabile e non per farne un ulteriore palcoscenico al fine di fare audience».

Il presidente delle Guide Alpine Italiane, Cesare Cesa Bianchi, ha difeso la presenza di queste nel reality (qui il nostro post) affermando:

«In merito al reality televisivo ‘Monte Bianco’, c’è da auspicare che ne venga fuori qualcosa di rispettoso per l’ambiente ed educativo riguardo alla sicurezza e alle tecniche di progressione in montagna. Il fatto che ci siano delle Guide Alpine che lavorano al reality per accompagnare i partecipanti, in questo senso è positivo: ho fiducia nelle Guide Alpine, in particolare in quelle valdostane, che ce la metteranno tutta per far passare il rispetto per le alte quote e il giusto approccio alla montagna».

Simone Moro infine, nel corso della conferenza stampa di presentazione, ha difeso il reality rilanciando la bontà dell’operazione:

«Questa trasmissione è anche uno spot alla montagna fatto come va fatto. Il Cai si ricrederà di certo. Io accetto le critiche prettamente televisive se il programma piacerà o non piacerà, ma dal punto di vista dell’alpinismo non ho visto, stando lì, alcuna bestemmia».

 

4. Il Monte Bianco

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Vista del Monte Bianco dal Dome du Gouter.

Il Monte Bianco è situato nel settore delle Alpi Nord-occidentale e separa la Val d’Aosta (Italia) dall’Alta Savoia (Francia). Con i suoi 4808 metri di altezza, il Monte Bianco è la montagna più alta delle Alpi e dell’Europa Centrale. Assieme al monte Elbrus, situato nel Caucaso, fa parte delle “Seven Summits” del Pianeta, ovvero le montagne più alti dei contenti sul pianeta Terra.

Il Monte Bianco presenta due vette: una rocciosa e una di ghiaccio. Mentre la cima di ghiaccio è quella sulla quale si basa la rilevazione dei 4808 metri di altezza, la cima rocciosa misura 4792 metri e si trova circa 40 metri più ad ovest rispetto alla vetta stessa. Il massiccio del Bianco è una delle più vaste zone alpine ricoperte dai ghiacci, ed i suoi ghiacciai, in tutto 65, occupano un’area di 165 km².

La prima ascensione in assoluto avvenne nel 1784 ad opera di Jacques Balmat (24 anni, cercatore di cristalli) e da Michel Gabriel Paccard (29 anni, medico), entrambi di Chamonix. La prima ascensione invernale assoluta, invece, fu compiuta il 31 gennaio 1876 da Miss I. Straton, Jean Charlet Sylvain Couttet, per i Grand Mulets e la cresta delle Bosses. Come riportato su Wikipedia:

  • Il primo record di salita e discesa da Courmayeur è stato stabilito nel 1995 in 6 ore 45 minuti e 24 secondi dall’italiano Fabio Meraldi. Il percorso ha uno sviluppo di circa 52 chilometri e un dislivello di circa 3.800 metri. Tale record è stato battuto il 16 luglio 2015 dall’atleta italiano di corsa in montagna Marco De Gasperi, che ha completato il medesimo percorso di Meraldi (la Via italiana, che parte da Courmayeur e prosegue per il Piton des Italien) in 6 ore 43 minuti e 52 secondi.
  • Il record di salita e discesa da Chamonix è stato stabilito l’11 luglio 2013 in 4 ore 57 minuti e 40 secondi dallo spagnolo Kílian Jornet i Burgada. Partito dalla chiesa di Chamonix alle 4:46, Jornet ha impiegato 3 ore e 33 minuti per la salita e 1 ora e 24 minuti per la discesa. Il percorso ha uno sviluppo di 30 chilometri e un dislivello di 3.800 metri. Jornet ha abbassato di 13 minuti il precedente record dello svizzero Pierre-André Gobetche resisteva da 23 anni: il 21 luglio 1990 Gobet aveva compiuto la salita e discesa in 5 ore 10 minuti e 14 secondi.
  • Il record di salita e discesa con gli sci da Chamonix è stato stabilito il 14 maggio 2013 in 5 ore e 5 minuti dal francese Mathéo Jacquemoud. Jacquemoud ha abbassato di 10 minuti il precedente record di Stéphane Brosse e Pierre Gignoux, che il 30 maggio 2003 erano saliti e discesi da Chamonix con gli sci, in tandem, in 5 ore, 15 minuti e 47 secondi.
  • Il 18 settembre 2012 lo spagnolo Kílian Jornet i Burgada ha realizzato in solitaria la traversata del Monte Bianco per la cresta dell’Innominata in 8 ore e 42 minuti. Partito da Courmayeur alle 3:53, è giunto in vetta al Monte Bianco in 6 ore e 17 minuti e ha quindi raggiunto Chamonix in 2 ore e 19 minuti. Il percorso ha uno sviluppo di 42 chilometri.

 

5. Il vincitore (spoiler alert)

Noi non abbiamo intenzione di rovinarvi la sorpresa, ma sembra che sia già trapelato il nome del vincitore. Se siete davvero curiosi, se non potete farne a meno o se semplicemente amate gli spoiler e le anticipazioni, leggete qui. Si tratta di un’illazione, di una previsione o è una vera e propria anticipazione? Lo vedremo nel corso delle puntate!

 

Cosa ci invoglia a vederlo

La montagna diventa un “playground alpinistico” e si espone al rischio di una spettacolarizzazione poco pertinente con i linguaggi solitamente adottati. Eppure, siamo innegabilmente curiosi di vedere se la produzione e i protagonisti saranno in grado di replicare l’effetto “Pechino Express”; al di là dei giochi e delle sfide, infatti, il precursore di “Monte Bianco” è riuscito a promuovere i luoghi nei quali si è svolto (Cina, Sudest asiatico, America Latina…) presso il grande pubblico rendendoli dei veri protagonisti della trasmissione. Succederà lo stesso per la montagna “regina” delle Alpi? Oltretutto, per quanto i VIP possano essere o meno simpatici, sarà interessante vedere le guide alpine alle prese con questi particolari “clienti”. Dopotutto, potrebbero essere proprio le guide i veri “trionfatori” di questa operazione. Infine, Simone Moro ha deciso di mettersi in gioco in questa veste di conduttore e punto di riferimento alpinistico: siamo curiosi di vedere se Simone risulterà efficace a raccontare la montagna anche da questo punto di vista.

 

Cosa ci preoccupa

Reality e realtà, si sa, sono due concetti molto differenti. Per quanto è vero che le prove sono state svolte in ambiente e sotto la diretta supervisione delle Guide Alpine, dobbiamo tenere presente che si tratta pur sempre di uno show. Il rischio, da questo punto, è che vengano fatti passare come secondari o addirittura trascurabili i rischi che si corrono nell’attività alpinistico. Positivo sicuramente che la montagna si apra al grande pubblico, ma bisognerà vedere se l’effetto ottenuto sarà di taglio divulgativo o semplicemente basato sull’esigenza di fare audience. In questo caso, si tratterebbe di un’occasione sprecata e le polemiche, che come abbiamo visto non sono mancate prima ancora che il programma venga messo in onda (qui il link), rischierebbero di fare il gioco della produzione sul breve periodo ma di penalizzare la riuscita dell’operazione sul lungo. In ogni caso, lo scopriremo solo vedendolo; per quanto possa sembrare facile partire prevenuti, è doveroso evitare il tranello di giudicare un prodotto prima ancora di averlo analizzato. Vero che “a pensar male il più delle volte ci si azzecca”, ma sapete che noia fosse sempre così!

 

Il trailer:

Andrea Bonetti – MountainBlog.it

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